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sistema raspberrypi intrusione idee anti per

Idee per sistema anti intrusione RaspberryPi
#41
Se devo essere sincero vedo più affidabile avere un microcontrollore, che é nato per questo, rispetto ad un minipc come può essere il rasp (che fa molte più cose rispetto ad un microcontrollore).
La mia idea è che sia l'arduino il sistema sempre attivo, quindi in grado di funzionare anche senza rasp, il quale deve svolgere il compito per cui è più adatto (e che svolge egregiamente) di interfacciarsi con il mondo esterno ed eventualmente cambiare alcune impostazioni.

L'idea del Pi3 è per sfruttare direttamente il WiFi integrato per comunicare in internet (ovviamente possibile anche con il Pi2 e una chiavetta wifi)

Questo è ovviamente in mio personale parere, per altro non è detto che sia corretto anche se al momento mi sembra lo sia
Risposta
#42
Salve ragazzi, ovviamente anche io sono interessato al progetto, personalmente vengo dal mondo dell'automazione industriale e della programmazione. A mio avviso il problema dell'affidabilità di un prodotto non certificato (arduino e raspbarry) è un po' azzardato, non avendo I/O optoisolati , alimentazione adeguata, non credo possiamo fare piu' di tanto, anche se in questi giorni ho visto un prodotto della Siemens iot2020 che risolverebbe questi problemi, anche se con qualche aggravio di spesa in piu', circa 85€. Io il sistema l'ho pensato in questo modo, Arduino per gestire gli I/O (poi vediamo come fare per coprire i contatti delle finestre e porte ad una distanza di almeno 20metri), Raspbarry con un display grafico almeno 5 pollici per l'interfaccia utente e la gestione del webserver . Ovviamente confrontiamolci e vediamo prima di schematizzare il progetto e poi passare alla fase operativa..
Risposta
#43
Scusami, posso essere d'accordo con te, ma non per le motivazioni che porti: le uscite e ingressi optoisolati si possono mettere (ci sono anche schede già pronte, e l'alimentazione, metti quella che ritieni più opportuna.
Io credo tu abbia un concetto più tradizionale: quel che descrivi è un sistema che trovi già ora in vendita, e i prodotti cinesi costano più o meno le cifre che citi. Il display, ad esempio, lo trovo un po' inutile, soprattutto da "almeno 5'" : l'interfaccia serve solo in mo fase di programmazione, e una interfaccia web sarebbe più economica e moderna. Per le segnalazioni di stato, basta un piccolo display,visto che anche qui, si potranno avere allarmi e diagnostica estesa, registro degli interventi ecc, magari sul cellulare..
Risposta
#44
(14/09/2016, 20:27)ippogrifo Ha scritto: Un raspberry 3 ha una notevole potenza; utilizzare i GPIO per interfacciarsi con sensori esterni è tutto sommato non complesso. L'utilizzo di un microcontrollore quale "interfaccia" tra sensori e "front end (raspberry)" non è a mio avviso una scelta valida. Dal punto di vista dell'affidabilità del sistema nel suo insieme (come calcolato industrialmente secondo norme mil) avremmo che l'affidabilità totale è il prodotto dei due sotto-sistemi.Poichè l'affidabilità non raggiunge mai l'unità (1) il prodotto di due frazioni è inferiore alla singola affidabilità di un sottosistema (es: 0,9 x 0,9 = 0,81). In pratica significa una maggiore possibilità di guasti con conseguente fuori servizio del sistema. Una considerazione interessante va fatta sul raspi3: è in fase beta test (avanzato) la possibilità di fare il boot da dispositivi USB, cioè senza SD. Questo riduce il rischio di corrompere qulche files del SO per qualsiasi motivo, oltre ad avere una maggiore quantità di spazio per archiviare i dati (ed altri vantaggi).
In questo caso come unità centrale di gestione dell'intero sistema (no microcontrollori) sarebbe veramente efficiente.


in realtà non vedo perchè una USB non dovrebbe corrompersi mentre la SD si.
Se salta la luce mentre sta scrivendo il rischio di corruzione c'è su USB come su SD, ma come anche su hard disk, nastri, cloud o floppy Wink
http://bobvann.noip.me
Hai un Raspberry Pi?
(SI)   complimenti, ottima scelta Wink
(NO) compralo al più presto Wink
Risposta
#45
(14/09/2016, 20:53)gigios Ha scritto: Se devo essere sincero vedo più affidabile avere un microcontrollore, che é nato per questo, rispetto ad un minipc come può essere il rasp (che fa molte più cose rispetto ad un microcontrollore).
La mia idea è che sia l'arduino il sistema sempre attivo, quindi in grado di funzionare anche senza rasp, il quale deve svolgere il compito per cui è più adatto (e che svolge egregiamente) di interfacciarsi con il mondo esterno ed eventualmente cambiare alcune impostazioni.

L'idea del Pi3 è per sfruttare direttamente il WiFi integrato per comunicare in internet (ovviamente possibile anche con il Pi2 e una chiavetta wifi)

Questo è ovviamente in mio personale parere, per altro non è detto che sia corretto anche se al momento mi sembra lo sia

Secondo me, almeno il raspberry DEVE essere collegato a Internet via Ethernet. non si può pensare di usare il WiFi per una cosa del genere.

Anzi, dal punto di vista informatico io metterei il raspberry su una sottorete separata da quella in cui è presente la wifi, in modo che se uno "buca la wifi" non tocca il raspberry
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Risposta
#46
Dovendo realizzare un sistema "affidabile" affnchè non vi siano falsi allarmi quando manca alimentazione (220 VAC) o ritorna, temporali ed altro, a mio avviso è ncessario progettare il sistema con delle ridondanze. Per evitare falsi rilevamenti dai sensori, qualsiasi essi siano, è auspicabile utilizzare diversi principi fisici il cui risultato elettrico complessivo è un end logico. Per quanto riguarda il sistema di alimentazione per un progetto così, il minimo da considerare è l'impiego di batterie tampone (autonomia di almeno un paio di ore) per evitare la mancanza di alimentazione improvvisa e quindi la possibile corruzzione della SD ed altro. La corruzzione dela SD come nel fs di una periferica USB è comunque sempre possibile in mancanza di alimentazione improvvisa ma elettricamente meno probabile nella USB (mi è capitato più di una volta di estrarre un pen drive, hdd, dal PC a "caldo" e non ho mai riscontrato la successiva perdita di dati). Per quanto rigurda la sicurezza nella comunicazione in caso di effrazione, mi ero orientato su un modem gsm, la linea telecom telefonica classica + inthernet. In caso di jammer stavo verificando anche (già approntate contromisure nel programma: una possibile interferenza nel segnale ricevuto dalla cella e/o il chiamare il numero telefonico della sim avrebbe fatto inviare immediatamente una segnalazione di allarme via email, SMS, fonica) l'impiego di un sistema radio Rx-Tx con frequency-opping a breve raggio (2 Km).
Risposta
#47
(24/10/2016, 11:05)bobvann Ha scritto: Secondo me, almeno il raspberry DEVE essere collegato a Internet via Ethernet.  non si può pensare di usare il WiFi per una cosa del genere.

Anzi, dal punto di vista informatico io metterei il raspberry su una sottorete separata da quella in cui è presente la wifi, in modo che se uno "buca la wifi" non tocca il raspberry

Su questo punto non posso che essere d'accordo con te, la mia era una conseguenza della 'postazione' dove attualmente arrivano tutti i miei sensori d'allarme, punto in cui mi risulta impossibile tirare un cavo di rete Sad
Risposta
#48
E' ancora attivo questo progetto... lo vedo fermo al 2016 !!!
Risposta
#49
La progettazione di un sistema antintrusione domestico "sicuro" è, a mio avviso, più un problema inerente al modo comportamentale di eventuali intrusori che tecnici. Individuate le possibili modalità di intrusione si possono considerare le opportune contromisure. In questo campo rientrano i sensori, le eventuali ridondanze, l'unità centrale di controllo e registrazione dell'evento. Diventa pertanto rilevante in caso di intrusione la capacità del sistema di comunicare, a chi è preposto, l'evento stesso. Il fatto che che vi sia una connessione inthernet non garantisce la trasmissione dell'informazione; io ho una connessione a 100 Mb/s e quando manca corrente all' apparecchiatura in FO del gestore, rimango senza telefono ed inthernet (cosa che è già successa diverse volte e anche per ore). I vari modem GSM possono essere "accecati" da semplici jammer il cui costo, nei modelli basici, non arriva a 100 euro. In definitiva il concetto di "sicuro" è molto relativo, e non esiste un modo univoco di procedere.
Risposta
#50
Ma se partiamo da questo presupposto non ha senso l’acquisto di nessun sistema di allarme. Anche un allarme di una delle Marche più blasonate, ha le stesse problematiche. Il problema secondo me non è questo, il vero problema è l’affidabilita di un sistema fatto con raspberry. Un sistema di allarme di marche affidabili è stato testato a fondo in fase di progettazione, ha delle certificazioni, ecc. un sistema progettato con raspberry per quanto non abbia limiti, se non la fantasia di chi lo progetta, non potrà mai essere testato a fondo quando un sistema di allarme di marca. Il problema secondo me è tutto qui è non è poco.
Risposta
  


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