02/02/2020, 10:32
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02/02/2020, 10:33 da Zzed.)
Non volevo "costringerti" a usare gli shelly, il mio non è che un consiglio. Sono apparecchietti secondo me molto interessanti e sarei curioso di provarli io stesso. Certamente, sul lato sicurezza, hai assolutamente ragione (quindi meglio usarlo per le luci che per le tapparelle che possono essere un punto di ingresso).
Per tutto il resto, sopratutto quando si ha a che fare con tensioni di rete, non posso non sottolinearti che le norme prevedono che sugli impianti ci metta mano solo chi ha conoscenza e capacità di farlo. Se tu non ne hai, fatti fisicamente aiutare da chi ne ha. Dietro un collegamento che agli occhi di un inesperto è banale, si nascondono concetti di fisica e di elettrotecnica (campo elettrico, campo elettromagnetico, radiofrequenza, effetto joule, effetto hall, capacità e induttanze parassita...) che in fase di progetto e realizzazione devono essere tenute in debito conto. Si studiano a scuola per anni. Pochi post o un solo libro non potranno mai colmare questo gap.
Poi, naturalmente, qui ti diamo tutto l'aiuto possibile, sottoforma di consigli, ma la realizzazione fisica non si può fare a distanza
Una scheda di input che non costi una fortuna, potrebbe essere questa.
Ma occorre valutare delle cose : una porta con i pin? La porta è alimentata? Avrà un contatto in chiusura pulito (in quel caso, una scheda che adatti gli ingressi non è indispensabile) ; lo stato di un relè 230? Basta prendere un relè con un contatto in più, uno comanda il carico e l'altro lo usi come contatto pulito per la segnalazione (anche qui, una scheda di ingresso, non servirebbe).. Ma se mi parli di tensioni superiori a 3V, allora si che serve (le tensioni devono essere adattate, meglio se optoisolate, prima di andare nel RaspberryPi, in modo che non possano mai superare i 3,3V, anche a carattere transiente).
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Per tutto il resto, sopratutto quando si ha a che fare con tensioni di rete, non posso non sottolinearti che le norme prevedono che sugli impianti ci metta mano solo chi ha conoscenza e capacità di farlo. Se tu non ne hai, fatti fisicamente aiutare da chi ne ha. Dietro un collegamento che agli occhi di un inesperto è banale, si nascondono concetti di fisica e di elettrotecnica (campo elettrico, campo elettromagnetico, radiofrequenza, effetto joule, effetto hall, capacità e induttanze parassita...) che in fase di progetto e realizzazione devono essere tenute in debito conto. Si studiano a scuola per anni. Pochi post o un solo libro non potranno mai colmare questo gap.
Poi, naturalmente, qui ti diamo tutto l'aiuto possibile, sottoforma di consigli, ma la realizzazione fisica non si può fare a distanza
Una scheda di input che non costi una fortuna, potrebbe essere questa.
Ma occorre valutare delle cose : una porta con i pin? La porta è alimentata? Avrà un contatto in chiusura pulito (in quel caso, una scheda che adatti gli ingressi non è indispensabile) ; lo stato di un relè 230? Basta prendere un relè con un contatto in più, uno comanda il carico e l'altro lo usi come contatto pulito per la segnalazione (anche qui, una scheda di ingresso, non servirebbe).. Ma se mi parli di tensioni superiori a 3V, allora si che serve (le tensioni devono essere adattate, meglio se optoisolate, prima di andare nel RaspberryPi, in modo che non possano mai superare i 3,3V, anche a carattere transiente).
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