03/04/2019, 13:07
(01/04/2019, 19:58)ippogrifo Ha scritto: Non dici come ti interfacci con il trasformatore, relay ed ettrevalvola associata. E' comunque opportuno che il trasformatore sia costantamente collegato alla alimentazione primaria e che il relay commuti solo la 24 VAC (il secondario); utilizza per il cotrollo della elettrovalva le schedine con relay e fotoaccoppiatori, quantomeno per la separazione galvanica (o ancora meglio dei relay allo stato solido). Altra considerazione è l'inserimento del raspberry in una cassetta di derivazione: il range di temperatura funzionale, se ben ricordo, è di 0-40°C. Questo potrebbe a lungo andare creare qualche problema.
Ciao, grazie per la risposta, il raspberry ha un alimentatore a sé, il relè è collegato direttamente ai pin e a sua volta collegato al secondario del trasformatore per azionarlo, il trasformatore è collegato direttamente alla presa e in uscita al relè e all'elettrovalvola.
I componenti sono i seguenti:
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Se allontano i componenti di una trentina di centimetri non ho più il problema sopracitato.
Per quanto riguarda le temperature da te indicate da dove arrivano i tuoi dati?
Perché dalle FAQ risulta questo:
Citazione:The Raspberry Pi is built from commercial chips which are qualified to different temperature ranges; the LAN9514 (LAN9512 on older models with 2 USB ports) is specified by the manufacturers as being qualified from 0°C to 70°C, while the SoC is qualified from -40°C to 85°C. You may well find that the board will work outside those temperatures, but we're not qualifying the board itself to these extremes.Inoltre molti altri progetti simili riguardanti l'irrigazione hanno il raspberry all'interno di una scatola di derivazione senza grossi problemi.