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Ciao a tutti,
ho fatto un progettino abbastanza banale per aprire e chiudere con un relé un'elettrovalvola da 24V, ovviamente ho usato un trasformatore da 220V a 24V.
Tutto sembra andare bene, anche modificando il progetto il python non ci sono problemi, l'unica cosa che mi lascia perplesso è che ogni volta che si aziona il trasformatore(o l'elettrovalvola) e ho il raspberry attaccato ad un monitor con tastiera e mouse, il monitor perde per qualche secondo il segnale, e ogni tanto mouse e tastiera smettono di funzionare, invece il raspberry continua imperterrito, a fronte di un riavvio tutto torna regolare.
Nonostante il tutto sarà poi infilato in una cassetta di derivazione, non credo che queste "botte" facciano bene a lungo andare alla componentistica, mi chiedo quindi cosa potrei fare, isolare ivari componenti? se si come?
Grazie in anticipo
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Non dici come ti interfacci con il trasformatore, relay ed ettrevalvola associata. E' comunque opportuno che il trasformatore sia costantamente collegato alla alimentazione primaria e che il relay commuti solo la 24 VAC (il secondario); utilizza per il cotrollo della elettrovalva le schedine con relay e fotoaccoppiatori, quantomeno per la separazione galvanica (o ancora meglio dei relay allo stato solido). Altra considerazione è l'inserimento del raspberry in una cassetta di derivazione: il range di temperatura funzionale, se ben ricordo, è di 0-40°C. Questo potrebbe a lungo andare creare qualche problema.
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03/04/2019, 20:19
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03/04/2019, 20:28 da ippogrifo.)
E' possibile, se i componenti sono vicini tra loro, che si verifichi una interferenza elettromagneta dovuta allo scintillamento del relay. Se lo desideri, prova a sostiture i relay meccanici con quelli allo stato solido ( in particolare se hanno integrato i circuiti per il passaggio per lo zero). Per quanto riguarda il range di funzionamento dell'intero RPY ricordo che tempo addietro era riportato sul sito dell'organizzazione. La citazione riporta: "Il Raspberry Pi è costruito con chips commerciali i quali sono caratterizzati (qualificati) da differenti range di temperatura, ecc", il che non fa altro che indicare due range di temperatura di due componenti montati sulla scheda. Avverte inoltre di non superare quegli estremi (basta prendere il data sheet di un qualunque componente a semiconduttore e si potrà vedere che il range di temperatura operativo può essere estremamente esteso, in particolare se a norma MIL). Certamente il raspberry può essere montato all'interno di una cassetta di derivazione, il cui volume interno sia sufficiente a garantire quel minimo di dissipazione, in particolare modo se vi sono dei trasformatori od alimentatori.
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Concordo su quanto dice ippogrifo.
Per la temperatura, se può essere utile, ho un RaspberryPi 1 in una scatola 240x190x90 all'esterno, al freddo delle notti del nord e sotto il sole d'Agosto, con alimentatore e alimentatore 24V 3A nella stessa scatola da due anni, e non ha mai avuto problemi di temperatura (la chiavetta wifi, invece, quando fa molto caldo, si blocca).
Ancora, riporto di una cassetta simile ma trasparente e stagna, lasciata sull'asfalto sotto il sole per due giorni in centro america, che ha raggiunto i 90 gradi. Raspberry continuava a far girare il programma, gli altri componenti elettronici si erano bloccati..