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domotico impianto realizzare cablato

realizzare impianto domotico cablato
#11
Come hai osservato in una realizzazione a stella la quantità di cavi/percorsi diventa un parametro "importante". Ed è proprio per questo che i dispositivi di attuazione vengono normalmente controllati in WiFi (ad esclusione di quelli che possono essere considerati prioritari). Questo riduce significativamente la quantità di cavi da posare; andrà, però, locale per locale, verificata la potenza del segnale WiFi ricevuta, cioè quella trasmessa dall'unità centrale (normalmente un Access Point e/o modem/router). Qualora in un locale la potenza del segnale radio non fosse sufficiente, dovrà essere adottato un "ripetitore" installato nell'area da coprire, possibilmente connesso tramite cavo allo switch a cui è connesso anche il Pi.
In sintesi, parti con un Pi4 su cui installare/sviluppare le applicazioni di controllo ed aggiungici i dispositivi periferici di attuazione. Successivamente potrai ampliare il sistema.
Risposta
#12
no il wifi no. Ok che non è un impianto Bticino o altro di professionale ma la connessione dev'essere sicura via cavo. Ho bisogno di trovare l'applicazione pratica della domotica via ethernet per capire effettivamente come dovrò cablare così so come predisporre l'impianto. Perché da quel che mi sembra di capire se con il cavo di rete comando schede da mettere in un grande quadro e non in portafrutti o scatole da incasso, allora non mi serve portare la rete ovunque.
Non ne sono convinto,mi fa strano. Devo trovare i dispositivi per domotica ethernet e capire il cablaggio.
A meno che non esistono e dal Rach dovrò predisporre molti tubi per cavi elettrici per i dispositivi di controllo o dispositivi controllati. Ad esempio nel Rach la scheda ethernet con relé tapparelle e dal Rach partono i cavi elettrici che vanno a tutte le tapparelle. A sto punto è meglio un sistema bus con doppino.
Risposta
#13
ciao, 

premesso che piazzare cavi di rete non è un male e premesso che hai parlato di domotica seria fa da te, citando pure home assistant... ma non ho mai letto nei commenti precedenti fare menzione al protocollo zigbee.
Non capisco questa fissa per il cavo: il protocollo zigbee crea una buona e solida rete mesh tra i suoi dispositivi alimentati, garantendo compatibilità sia tra gli hub più diffusi (smarthings) sia tra gli assistnti vocali (e consiglio sempre alexa per questi lavori).
In verità ti dico, la domotica è una continua scopera e una continua evoluzione. Ci sono dispositivi molto validi e accessibili (es. interrutori connessi Vimar, che non richiedono il loro ecosistema), come altri articoli magari più economici ma facilmente sostituibili (sensori). 
Attenzione a non voler fare un lavoro di fino per poi trovarti con un sistema ingessato. Studia bene quello che questo vasto mondo ti offre (mi riferisco al protocollo zigbee) e tieni presente che questo mondo (lo credo fermamente) è in espansione, assicurati di poter aggiornare la tua configurazione. 

Un consiglio lato fisico che ahimè io non ho fatto perchè l'ho scoperto troppo tardi: fai tirare il neutro nelle scatole degli interruttori... molti dispositivi domotici richiedono alimentazione per funzionare. E anche se non lo utilizzerai ,avere il neutro li male non fa.
Risposta
#14
e perché su una ristrutturazione non prevedere un doppino invece che prevedere un rete senza fili (cosa che si adopera per non modificare l'impianto in maniera invasiva)con possibilità di perdita di segnale,disturbi,ripetitori di segnale per i punti morti,onde su onde in casa tutto per non usare un doppino?
Risposta
#15
Puoi tranquillamente prevedere l'uso di un doppino per il trasferimento dei segnali; in quesro caso potrai utilizzare, a mio avviso, dispositivi con interfaccia elettrica RS485 e protocollo Modbus, Lavorando con un solo doppino la comunicazione è del tipo seriale a bassa velocità half-duplex; necessita di un polling da parte della stazione master (il Pi4 ad esempio) per la gestione. Tutti i dispositivi di controllo, compresa la stazione master, sono collegati sullo stesso doppino. Un esempio di slave: https://www.ebay.it/itm/313782490840?mke..._owe4ZKw52.
Risposta
#16
Si, la mia riflessione è quella, perchè con doppino hai risparmio di cavi per automazione e controllo sia remoto che tradizionale, mentre tramite cavo ethernet (mi fa molta gola per la qualità del segnale) per automatizzare gli impianti mi sembra di capire che non ci siano molti apparecchi come per gli altri protocolli o come per il wifi e quindi ci si trova a passare una gran parte di cavi andando a complicare l'impianto invece di semplificarlo.
Sono mie deduzioni in base a quello che ho trovato (in pratica poco e niente) ma quando si cercano dispositivi domotici o esce fuori collegamento con doppino o wifi.
Ho trovato pochi dispositivi che si collegano con cavo di rete e sono comunque da mettere in Rack o in quadro elettrico per comandare relè e cose del genere, oltre a costi non bassi come gli altri.
Quindi via ethernet non vedo il bisogno di portare cavi di rete in giro, al max giusto per essere previdenti per il futuro ma bisogna portare molti cavi per automatizzare via filo tradizionale poichè i dispositivi di automazione sono pochi.
Risposta
#17
ethernet ha prestazioni molto superiori rispetto a quel che serve in un impianto domotico. I dispositivi che la usano sono più cari, più ingombranti, posare la rete costa di più, necessita di apparecchiature come switch ecc.. solitamente in ambito domestico non è una scelta proponibile. Proprio per questo, ultimamente, hanno avuto successo i dispositivi WiFi. Più economici, più semplici da "posare", non avendo cablaggi, più facili da gestire e con prestazioni più che accettabili. Certo, è sempre una connessione via radio.
Risposta
#18
Già "Zzed", ho letto qualcosa su applicazioni di Raspberry e Arduino combinate insieme, e sto pensando..
Ma, uno schema dove Raspberry fa da cervello centrale di gestione, si dirama a zone per tutti i vani con cavo ethernet e ad ogni ramo trova un Arduino come interfaccia che automatizza la zona comandando luci,tapparelle,leggendo valori di sensori etc. etc., a livello di costi e funzionalmente mi sembra un buon progetto. Non so i dettagli di Arduino, mi sembra sia pensato per fare da interfaccia analogico digitale e si colleghi via ethenet. Anche perchè un Arduino credo stia sui 30 euro e in ambito domestico credo che 5 o 6 siano anche eccessivi.
Risposta
#19
Arduino è un microcontrollore.
Sinceramente, io userei ESP8266/ESP32, più versatile (esistono moltissime varianti in modo da "calibrarlo" per l'esigenza) e ha il WiFi integrato e costa da un euro in su. Capisci che la differenza tra Wifi e cablato è 30 a 1, solo per l'apparecchiatura periferica.
Tornando al cablato, anche un Pi Zero con dongle Ethernet costerebbe una frazione di un Arduino e avrebbe molte capacità in più, ma l'OS su SD sinceramente può essere un problema per l'affidabilità a lungo termine.
Arduino è molto usato, ma a mia opinione più per abitudine/community che altro. Molti progetti che fanno uso di Raspberry + Arduino, potrebbero benissimo utilizzare solo Raspberry, solo che per "pigrizia"/abitudine, si usa un arduino magari solo come "traduttore" di segnali o attuatore.
Risposta
#20
(03/01/2022, 10:05)bruce_88 Ha scritto: Già "Zzed", ho letto qualcosa su applicazioni di Raspberry e Arduino combinate insieme, e sto pensando..
Ma, uno schema dove Raspberry fa da cervello centrale di gestione, si dirama a zone per tutti i vani con cavo ethernet e ad ogni ramo trova un Arduino come interfaccia che automatizza la zona comandando luci,tapparelle,leggendo valori di sensori etc. etc., a livello di costi e funzionalmente mi sembra un buon progetto. Non so i dettagli di Arduino, mi sembra sia pensato per fare da interfaccia analogico digitale e si colleghi via ethenet. Anche perchè un Arduino credo stia sui 30 euro e in ambito domestico credo che 5 o 6 siano anche eccessivi.


Scusa se insisto: che conoscenza hai dei dispositivi domotici attualmente in commercio? 
A me sembra che vuoi ottenere qualcosa di "comune" con qualcosa di complicato. Innanzitutto: cosa pretendi dal tuo impianto domotico, e con che priorità? Ad esempio, controllare le luci è prioritario rispetto a controllare l'irrigazione del giardino?
Risposta
  


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