Messaggi: 1,218
Discussioni: 4
Registrato: Apr 2016
Reputazione:
130
23/04/2020, 20:01
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23/04/2020, 20:04 da ippogrifo.)
Dalle foto sembrerebbe un Pir a cui manca il relè (o sono io che non riesco ad individuarlo) per l'uscita che garantisce la separazione galvanica. Prima di collegarlo al RPi, quindi, verificane la funzionalità e la tipologia dell'uscita ("open collector", fotoaccoppiatore o livello TTL). Una volta accertata la funzionalità e la tipologia dell'uscita potrai collegarlo al raspberry. Ovvianmente se il sensore ha necessità di una alimentazione superiore ai 5V, potresti provvedere con uno switching step-up converter; tieni presenti che i segnali di input del GPIO non possono andare oltre i 3,3V.
Messaggi: 1,218
Discussioni: 4
Registrato: Apr 2016
Reputazione:
130
24/04/2020, 08:11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24/04/2020, 08:23 da ippogrifo.)
I sensori cilindrici molto probabilmente sono dei reed-relay e sono composti da due parti: un magnete permanente (installato, ad esempio sulla porta) ed in corrispondenza, sul telaio, l'ampollina con i contatti. A porta chiusa Il magnete attrae i contatti nell'ampollina facendo si che il circuito sia chiuso; quando aperta si aprono i contatti nell'ampollina e quindi il circuito.
Riutilizzare i sensori è molto più facile di quello che sembra; sarà necessario però un tester digitale, anche di pochi euro. Alcuni suggerimenti per l'eventuale riutilizzo:
1) Individuare la tensione con cui vengono alimentati i sensori: vedi nell'interno della centralina se vi sono stampigliate indicazioni in merito. Se la sezione di alimentazione è funzionante, prova ad accendere la centralina stessa (anche senza alcun sensore collegato), misura con il tester (in VDC) la tensione sulla morsettiera in corrispondenza dei cavetti rosso/nero. In linea di massima dovrebbe essere tra i 12 e 24VDC (i cavetti rosso e nero sul sensore suggeriscono questo).
2) Determinare la tipologia di uscita. Questo è leggermente più complesso:
- prova con il tester, in portata ohms, se esiste continuità tra i due morsetti di uscita (valori bassi di resistenza);
- dalla morsettiera, segui le due tracce sul circuito stampato per vedere dove terminano e quali componenti sono interessati (anche utilizzando il tester, portata ohms); determinare che integrati sono può semplificare molto la ricerca.
- alimenta il sensore e misura con il teter, portata in Volt, prima in AC e poi in DC la presenza (e valore) di una possibile tensione.
Per quanto riguarda l'alimentazione dei sensori partendo da una tensione di 5V, possono essere utilizzati dei piccoli convertitori DC-DC del tipo step-up (ovvero alzano la tensione di ingresso sino al valre desiderato, settandola tramite un piccolo trimmer) da pochissimi euro (on line ne trovi a "carrettate").
Vi sono sensori che possono utilizzare altre tipologie di segnali per l'uscita, ma non sono interfacciabili con i GPIO del RPi.