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wifi interruttori raspberry relè pi2

[Problema] Raspberry Pi2 + Relè + Interruttori + WiFi
#31
(04/02/2016, 17:47)Zzed Ha scritto: Sapere se le luci sono accese o spente è il passo successivo.. Ma l'unica alternativa non è l'amperometro, ad esempio usare fotoresistenze è una soluzione più economica e più "RaspberryPi friendly".

Salve Zzed,
potresti cortesemente darmi qualche ulteriore informazione sul come rilevare il passaggio di corrente ? Ho realizzato un "prototipo di integrazione" di un RaspberryPi in un impianto elettrico esistente, nel quale ho simulato di sostiture un impianto luce a comando singolo (quindi un solo comando interruttore), con un impianto luce a comando doppio, sostituendo l'interruttore con un deviatore e utilizzando un relè deviatore comandato dal RaspberryPi..
Quindi, in definitiva, ho due deviatori, uno che resterà nell'impianto elettrico, un altro che sarà di fatto il relè comandato da RaspberryPi.
Problema: come rilevo il passaggio di corrente dato che la chiusura del circuito elettrico non è univocamente determinata dallo stato del relè comandato da RaspberryPi  ?

PS : oltre alla fotoresistenza, che risolverebbe il caso dell'attivazione di una luce in un impianto a comando doppio o a relè bistabile, se il passaggio di corrente che si vuole monitorare non è quello di un impianto luce, ma di un qualsiasi circuito elettrico di media tensione (ovviamente separato opportunamente dal RaspberryPi), cosa si potrebbe usare per rilevare il passaggio di corrente ?



Ti ringrazio per l'aiuto che vorrai darmi.

dylandogant
Risposta
#32
Si, sono stato troppo sintetico, perché già descritto altrove nel forum. Per realizzare un economico e sicuro rilevatore di tensione (e non di corrente) puoi usare una piccola spia da mettere in parallelo all' utilizzatore (che sia luce o altro) in modo che si accenda anch'essa quando il carico è acceso. Puoi usare quelle piccole spie che si inseriscono negli interruttori. Solidale ad essa (ad esempio incollata o nastrata) puoi mettere una fotoresistenza da collegare al RaspberryPi, in modo da rilevare quando la spia è accesa (cioè c'è tensione) e quando è spenta (cioè non c'è tensione).
[img]www.raspibo.org/wiki/images/6/64/Fotoresistenza.png[/img]
fonte

Così hai un rilevatore do tensione piccolo (può stare nelle scatolette o tubi elettrici) e optoisolato, dal costo irrisorio.

edit: ecco qui la guida scritta ad hoc
Risposta
#33
Per la misura della corrente (e non di tensione) circolante nei circuiti elettrici alternati (AC) si utilizzano dei TA, cioè trasformatori amperometrici (per la DC è differente). Simili ai trasformatori di tensione (rapporto primario/secondario, isolamento, ecc) sono realizzati in diverse forme, anche in funzione dell'intensità di corrente da misurare, della sezione dei cavi, ecc. Oltre ai TA, vi sono i sensori ad effetto di Hall che svolgono lo stesso compito. Una ricerca sul web su "sensori di corrente" ti darà tutte le informazioni utili.
Per media tensione (MT) si intendono tensioni che vanno da 600-700V a 20KV circa; per bassa tensione (BT) le tensioni da 0V ai 600-700 V. Penso quindi che tu ti riferisca ad interventi sulla BT (la 230 V domestica) e non sulla MT, che è sempre mortale in caso di errore umano.

I trasformatori amperometrici, come i sensori ad effetto di Hall sono posti in SERIE al carico di cui si vuole misurare la corrente circolante, se dotati di un primario e non sono quindi del tipo passante.
Risposta
#34
Credo a lui basti sapere se il carico è alimentato o meno, per quello ho proposto rilevatore di tensione. Non credo gli serva la misura della corrente (quei sensori sono poi solitamente analogici e non si possono collegare direttamente a RaspberryPi - che ha solo ingressi digitali - ma occorrerebbe interporre un ADC - convertitore analogico digitale)
Risposta
#35
Si, l'ho notato e la soluzione proposta (luce spia + fotoresistenza/fotodiodo che è più veloce) è certamente più che valida (separazione galvanica in primis e a low cost). Ma laddove serve verificare anche la corrente assorbita dal carico è necessario inseire un "sensore" amperometrico (le tecnologie possono essere molteplici). Un esempio può essere un motore con uno degli avvolgimenti interrotto: la tensione viene applicata ai "capi" ma il motore non gira, l'unico modo di verificarne l'operatività e proprio la corrente circolante (concordo che non è necessariamente così: spire in corto, ecc).  
Penso che il controllo del "dispositivo" determini quale tipologia applicare: solo tensione, solo corrente, entrambe.
Personalmente in un sistema domotico utilizzerei entrambi i sensori: voltmetrico ed amperometrico per avere lla "quasi" certezza della funzionalità.
Risposta
#36
Grazie per le vostre risposte. Si, a me serve sapere solo se il carico è alimentato o meno. Che voi sappiate, esistono schede relè, interfacciaibli all'rpi, che mettono a disposizione degli input (cui collegare le fotoresistenze), il cui stato posso  poi rilevare via rpi ? Vi pongo tale quesito poichè la mia idea iniziale era quella di ubicare le diverse schede relè (interfacciate a Rpi) nelle (diverse) scatole di derivazione presenti nelle diverse stanze (di quelle che normalmente convogliano i cavi dell'impianto presenti in una stanza), ed ubicare l'Rpi in prossimità della scatota di derivazione posta in prossimità del quadro elettrico principale. In modo tale che, dall'rpi alla scatola di derivazione di una stanza, passa solo il cavo di cui necessità la scheda relè di quella stanza. Nel caso di fotoresistenza per rilevare il carico, dovrei aggiungere i cavi per le fotoresistenze delle luci di quella stanza....Se esistessero schede relè con qualche input, potrei vitare questo ulteriore cablaggio..
Inoltre, sono sulla strada giusta, o potete suggeririmi qualche diverso dispiegamento dei componenti (Rpi + schede relè + fotoresistenze) per controllare (e rilevare), in definitiva, lo stato delle luci di un appartamento ?

Grazie!
Risposta
#37
A sto punto potresti pensare di fare tutto Wireless? O usare un RaspberryPi per ogni stanza? (il Pi zero costa sempre 5$ + spedizione)
Non credo esistano schede di input o output "remote", sono tutte progettate per stare sul GPIO o lì vicino, di solito.

Comunque c'è ad esempio la Pi Face Digital
Risposta
#38
Ciao a tutti.. Io avevo inizialmente pensato a dei mcp23017 poi ho ripiegato sui seriali mcp23s17, pensavo di metterne 1 per ogni stanza calcolando che con un cavo 8 fili si può portare anche qualche pin gpio in più, oppure portare i pin per i ds18d20 in caso di necessità.. Per quanto riguarda il monitor 220v ho testato un h11aa1 è un optocoupler che alla presenza della 220 mi lascia passare i 3,3 v per il raspberry.. Che cosa ne pensate??



Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Risposta
#39
(30/05/2016, 13:42)Zzed Ha scritto: A sto punto potresti pensare di fare tutto Wireless? O usare un RaspberryPi per ogni stanza? (il Pi zero costa sempre 5$ + spedizione)
Non credo esistano schede di input o output "remote", sono tutte progettate per stare sul GPIO o lì vicino, di solito.

Comunque c'è ad esempio la Pi Face Digital

Beh.. Il wireless l'avevo escluso a priori perchè l'appartamento è grande e perchè la mia idea è di ubicare le varie schede relè nelle cassette di derivazione: per questo avevo preferito, magari erroneamente, l'ipotesi di cablare i vari componenti.
Nel caso del wireless, intendi WiFi, o ti riferisci ad altro (es. RF 433Mhz?)
Nel caso del pi zero: come collegherei questi (uno per ogni scheda relè inserita nella scatola di derivazione) all'RPI "principale"?
Ciao e grazie
Risposta
  


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