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domotico impianto realizzare cablato

realizzare impianto domotico cablato
#21
(03/01/2022, 10:30)Zzed Ha scritto: Arduino è un microcontrollore.
Sinceramente, io userei ESP8266/ESP32, più versatile (esistono moltissime varianti in modo da "calibrarlo" per l'esigenza) e ha il WiFi integrato e costa da un euro in su. Capisci che la differenza tra Wifi e cablato è 30 a 1, solo per l'apparecchiatura periferica.
Tornando al cablato, anche un Pi Zero con dongle Ethernet costerebbe una frazione di un Arduino e avrebbe molte capacità in più, ma l'OS su SD sinceramente può essere un problema per l'affidabilità a lungo termine.
Arduino è molto usato, ma a mia opinione più per abitudine/community che altro. Molti progetti che fanno uso di Raspberry + Arduino, potrebbero benissimo utilizzare solo Raspberry, solo che per "pigrizia"/abitudine, si usa un arduino magari solo come "traduttore" di segnali o attuatore.

E per il cablato con Raspberry come fai invece che con Arduino per fare da traduttore e attuatore? schede GPio? sono neofita conosco da poco i prodotti.
Risposta
#22
(03/01/2022, 10:46)bruce_88 Ha scritto: sono neofita conosco da poco i prodotti.



Ok. 
Partiamo da questo aspetto, altra domanda: conosci il protocollo Zigbee (che è diverso da Wifi).
Se la risposta è no, prima di avventuarti nella progettazione di un impianto domotico, ti consiglio caldamente di colmare la lacuna e di approfondire ilo tema. A oggi, senza timore di essere smentito posso dirti che in ambito domestico/fai-da-te la configurazione più usata è questa:
  • 1 dispositivo hardware per ospitare l'hub software: può essere un raspberry come un miniPC. 
  • 1 router (dai? XD)
  • 1 hub per il riconoscimento dei dispositivi: (es. smarthings, alexa echo..)
  • 1 software di gestione, dove costruire le automazioni e controllare i dispositivi: il più gettonato, oggi, è home assistant.
  • app satellite, che possono sposarsi con l'hub software ma non sarebbero strettamente necessarie (esempi: amazon alexa se usato come hub, l'app di tado per la gestione del riscaldamento, l'app di smarthings se utilizzato come hub fisico)
  • i dispositivi fisici: ce ne sono a bizzeffe tra sensori, attuatori, e chi più ne ha più ne metta. Ne cito alcuni:
  1. interruttori connessi Vimar/Bticino: si collegano in zigbee, si sostituiscono agli interruttori classici e comandano le luci di casa. Non richiedono la presenza del sistema domotico proprietario, li puoi installare da soli.
  2. Interruttori per le tapparelle elettriche
  3. sensori di temperatura;
  4. sensori crepuscolari: usati per automazioni che valutano alba/tramonto
  5. sensori di movimento per le automazioni che richiedono la tua presenza/passaggio in un determinato punto
  6. strisce led
  7. ......
Il tutto condito da curiosità, pazienza e fantasia. Ma non necessita di una struttura complessa come quella che descrivi.

Caldo consiglio: studiati bene cosa offre oggi il mercato, guarda siti e youtuber che si occupano dell'argomento, poi decidi. Condivido le perplessità di Zzed sul fatto che un impianto di domotica, generalmente, non richiede tutte le prestazioni che il cavo offre. Però mi soffermerei sul fatto che il wifi non crea una rete mesh, il protocollo Zigbee si. E'  per questo che andrebbe preferito.
Risposta
#23
La guida Domotica + Zigbee è in cantiere.. mi manca un componente disperso dalle poste (italiane) da oltre 2 mesi.. scusate!
Risposta
#24
(03/01/2022, 10:46)bruce_88 Ha scritto: E per il cablato con Raspberry come fai invece che con Arduino per fare da traduttore e attuatore? schede GPio? sono neofita conosco da poco i prodotti.

Il GPIO supporta diversi protocolli di comunicazione (SPI, I2C e UART), ove non vi sia il supporto diretto, con una scheda di espansione, si aggiunge.
Condivido comunque il pensiero di Calciosacchi, la soluzione che ti descrive è tra le più usate, e alla fine c''è un motivo.
Anche io come te ero partito anni fa (prima che nascesse Raspberry) a informarmi su come fare una domotica fai-da-te libera dei vari protocolli proprietari e costosissimi dei produttori che non "parlavano" tra loro. Oggi sto sperimentando un poco e credo che Zigbee, per l'ambiente domestico, sia la soluzione più pratica (soprattutto se riesco a fare quel che ho in mente di mostrarvi con la guida)
Poi, se non vuoi onde elettromagnetiche in più in casa, posso capire, ma la strada è più difficile e praticamente "custom".
Risposta
#25
Zigbee = senza filo, scusate ma per me impianto serio non è senza filo.
Se uno a casa sua vuole cercare di automatizzare in qualche modo è un conto, se si parla di lavoro serio per me la comunicazione deve essere certa e solo tramite cavo puoi ottenerla. A prescindere inquinamento di onde che si ha in casa, certo non mi sto facendo un problema di onde wifi ma progettare un uovo impianto con wifi non ci vedo nulla di ottimo ma è un arrancare a cercare di emulare impianti professionali.
Poi se si fa un discorso commerciale che ora tutti comprano Alexa e con essa poi vien voglia di comandare tutto in casa e ci sono queste soluzioni, ok, ma anche un impianto professionale offre la possibilità di farlo, la differenza sta nel modificare l'impianto con tubazioni e dispositivi che permettono di farlo oppure con 2 soldi puoi farlo in wireless senza fili, ma non puoi mettere i 2 impianti allo stesso livello di qualità.

(03/01/2022, 13:13)Zzed Ha scritto:
(03/01/2022, 10:46)bruce_88 Ha scritto: E per il cablato con Raspberry come fai invece che con Arduino per fare da traduttore e attuatore? schede GPio? sono neofita conosco da poco i prodotti.

Il GPIO supporta diversi protocolli di comunicazione (SPI, I2C e UART), ove non vi sia il supporto diretto, con una scheda di espansione, si aggiunge.
Condivido comunque il pensiero di Calciosacchi, la soluzione che ti descrive è tra le più usate, e alla fine c''è un motivo.
Anche io come te ero partito anni fa (prima che nascesse Raspberry) a informarmi su come fare una domotica fai-da-te libera dei vari protocolli proprietari e costosissimi dei produttori che non "parlavano" tra loro. Oggi sto sperimentando un poco e credo che Zigbee, per l'ambiente domestico, sia la soluzione più pratica (soprattutto se riesco a fare quel che ho in mente di mostrarvi con la guida)
Poi, se non vuoi onde elettromagnetiche in più in casa, posso capire, ma la strada è più difficile e praticamente "custom".
La mia era una domanda, con Raspberry come eviti l'uso di Arduino per lettura sensori e attuatori? utilizzando schede GPIO o ci sono altri apparati? io ho visto che ci sono schede di espansione per relè, non so bene, non ho neanche capito se di GPIO posso gestirne quante ne voglio alimentandole con la giusta tensione. Per quello avevo pensato a un Arduino per ogni stanza.
Risposta
#26
(03/01/2022, 13:27)bruce_88 Ha scritto: Zigbee = senza filo, scusate ma per me impianto serio non è senza filo.
Se uno a casa sua vuole cercare di automatizzare in qualche modo è un conto, se si parla di lavoro serio per me la comunicazione deve essere certa e solo tramite cavo puoi ottenerla. A prescindere inquinamento di onde che si ha in casa, certo non mi sto facendo un problema di onde wifi ma progettare un uovo impianto con wifi non ci vedo nulla di ottimo ma è un arrancare a cercare di emulare impianti professionali.
Poi se si fa un discorso commerciale che ora tutti comprano Alexa e con essa poi vien voglia di comandare tutto in casa e ci sono queste soluzioni, ok, ma anche un impianto professionale offre la possibilità di farlo, la differenza sta nel modificare l'impianto con tubazioni e dispositivi che permettono di farlo oppure con 2 soldi puoi farlo in wireless senza fili, ma non puoi mettere i 2 impianti allo stesso livello di qualità.



non condivido, ma capisco e rispetto la tua idea.
A questo punto, prova a orientarti sul protocollo KNX, utilizzato in ambito professionale. Sono stato di recente in un albergo con una domotica fatta con protocollo Konnex ed è fatto molto bene. Al suo costo, ovviamente.
Risposta
#27
Di soluzioni possibili ne sono rimaste veramente poche: scartando le comunicazioni radio ed i cavi ethernet, privilegiando la comunicazione tra l'unità centrale e tutte leperiferiche tramite un doppino telefonico (come da te più volte valutato come migliore soluzione) ma non considerando una possibilità su RS485 (a basso costo e funzionante), a parte i dispositivi KNX, non rimane che la soluzione tramite onde convogliate con protocollo X10 (e successivi) che si appoggia sulle linee di alimentazione a 220 VAC già distribuite in casa.
Risposta
#28
Io scarto solo le soluzioni senza filo. L'opzione RS485 l'ho letta in giro nel web e non so se è valida, via ethernet sarebbe fantastico ma non si trovano attuatori etc.
Risposta
#29
La RS485 è più che valida (è di fatto una interfaccia elettrica) che permette collegamenti a lunga distanza (centinaia di metri e oltre) su cui si appoggia un protocollo di comunicazione. Per quanto riguarda moduli attuatori via ethernet cablata il link di seguito può darti una indicazione: https://denkovi.com/
Risposta
#30
(03/01/2022, 18:20)ippogrifo Ha scritto: Per quanto riguarda moduli attuatori via ethernet cablata il link di seguito può darti una indicazione: https://denkovi.com/

Ho visto, i relè sono a botta di 100€ ma 16 relè e se il prodotto è buono ci sta, quindi cercando meglio dovrei trovare anche sensori e tapparelle?
Comunque per lo scopo non so se è meglio rs485 o ethernet..per i prezzi del materiale credo che siamo più o meno lì..devo vedere bene come va strutturato l'impianto in ethernet.
Risposta
  


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