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Più difficile di quanto pensassi: tra la lettura del raspberry e quella dell'inverter non c'è una relazione lineare :-( E neppure una funzione esponenziale. Il meglio che sono riuscito a fare è una funzione empirica che tuttavia ha un errore che raggiunge i 300 w nei valori centrali. Troppo se si considera che l'errore tenderà ad aumentare quando l'insolazione supererà quella odierna. Il glorioso visual basic, col quale mi destreggiavo secoli fa, consentiva di creare una griglia con valori di riferimento punto-punto. Qui come me la cavo? dovrebbe esistere una relazione matematica ma tra correnti alternate, diodi, condensatori e resistenze temo non sia facile ricavarla. Bah....
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La comparazione è stata fatta all'uscita dell'inverter immagino, ma all'uscita ENEL quale è l'errore?. Credo,però, sia opportuno verificare le misure con la pinza amperometrica (piuttosto che con l'inverter); non sai se quanto visualizzato dall'inverter è una misurazione mediata su x tempo o altro. Resistenze e condensatori non influiscono sulla linearità della risposta (la capacità del condensatore potrebbe ritardare la risposta). Il diodo potrebbe ma solo su variazioni di corrente che lo attraversano "importanti" che spostano il punto di lavoro per cui la caduta di tensione acqusisce un peso rilevante. Lo stesso dicasi per il toroide, ma la resistenza integrata nel case dovrebbe evitare questo problema (saturazione del nucleo). Non esiste una relazione matematica tra corrente alternata, diodi, ecc. Per verificare la linearità del sistema in funzione della corrente servono la pinza amperometrica, tester digitale e vari carichi resistivi. Per evitare la somma di errori scollega l'ina219 dal toroide; le misure con il tester in DC le farai ai capi del condensatore e con la pinza aperometrica verifica le correnti circolanti sui vari carichi. Appuntati le tensioni DC in relazione della correnti CA rilevate. Queste misure dovranno essere fatte sulla linea ENEL che all'uscita dell'inverter (forma d'onda pseudo sinusoidale?) a parità di tensione CA. Potrai così verificare se la risposta su entrambe le linee è quantomeno coerente. Non conosco python, ma sicuramente può creare delle tabelle/griglie, eventualmente indicizzate, per apportare le correzzioni necessarie.
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Ottimi spunti. Domani proverò. Buonanotte
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Ovviamente la regolazione di fino la farò seguendo le tue indicazioni. Ma debbo attrezzarmi con fotocamera che riprenda la pinza amperometrica per redigere una tabella di corrispondenza o trovare una relazione matematica. Intanto ho fatto una routine con le matrici la cui esistenza ho scoperto grazie al tuo suggerimento. Troppo facile e divertente! Posto in opera il tutto, funziona, con decente approssimazione. Ora una curiosità e un consiglio. Ho visto in diversi video che si prevedono tre toroidi. Ma se uno è per la produzione, l'altro per il consumo, a che serve il terzo? infine, come anticipato, ora vorrei comandare un bel led remoto con un lampeggio proporzionale all'eccedenza di corrente. Il raspi con i toroidi è sul recinto esterno, troppo lontano per comandare un relè. La soluzione ce l'avrei: invio l'informazione ad altro raspberry interno, un GPIO del quale chiude il pulsante di un normale relè. tramite paramiko potrei gestire il tutto. Però sarebbe più pratico utilizzare un esp8266 o un interruttore sonoff che giacciono inutilizzati. Hai esperienza sul come inviare gli impulsi all'esp8266 via wifi? È inutile che ti dica che senza la tua guida ora starei ancora a lambiccarmi con gli errori circuitali. Grazie
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28/08/2019, 20:21
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28/08/2019, 20:23 da ippogrifo.)
Perchè fotocamera? Per la relazione matematica la vedo un po difficoltosa: la somma degli errori potrebbe realizzare delle curve un po strane. A mio avviso la soluzione più immediata è proprio l'utilizzo di matrici; più sono accurate e maggiore sarà la precisione: molto dipende quindi dalla disponibilità di carichi resistivi "stabili". Per quanto riguarda i tre toroidi non ho idea dell'utilizzo del terzo a meno che non venga impiegato per compensare qualche misura (in verità stavo pensando di utilizzare due toroidi per migliorare la linearità della lettura, ma con altra tipologia di circuiti di raddrizzamento; il tutto è da verificare con oscilloscopio); se puoi, mandami i link dei video. In rete ho visto che vi sono diverse soluzioni di accoppiamento INA219 + esp8266 proprio per inviare il segnale in remoto. Pur avendo avuto modo di utilizzare l'esp8266 alcuni anni addietro, non ho avuto necessità di trasferire impulsi, quindi non saprei che dirti. Per quanto riguarda la frequenza degli impulsi proporzionali all'accedenza di corrente l'attuazione, tramite raspberry locale, dovrà essere realizzata con un transistor o con un relay allo stato solido. La frequenza non dovrà eccedere i 25 Hz, altrimenti si vedrà il led sempre acceso che cambia intensità luminosa.
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Io suggerirei un approccio più "digital". Niente relè (inutile per un led) e niente impulsi. Trasmetto direttamente il numero, con MQTT.
Phttps://www.raspberryitaly.com/sensori-wireless-con-raspberry-pi-e-esp8266-tramite-mqtt/
Poi, al software potresti dire di far lampeggiare il led più veloce tanto quanto più si avvicina al fondo scala.. Ma a quel punto lì è inutile: un piccolo display i2c (magri un oled da 0,89") e ci scrivi direttamente il valore..
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29/08/2019, 08:21
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29/08/2019, 09:12 da ippogrifo.)
Un'ulteriore verifica andrà fatta sui tempi di risposta del sistema di raddrizzamento/livellamento; per fare questa prova utilizza un carico resistivo che possa far circolare una corrente notevole ed aspetta che la lettura del modulo si stabilizzi. Stacca il carico e verifica in quanto tempo la lettura del modulo va a 0. Se questo tempo è abbastanza rapido (dovrebbe andare a 0 entro 2-3 sec max - minore è, meglio è) puoi considerare reattivo il sistema (tieni presente che di default l'ina219 esegue 1 campionamento a 12 bit in 532 microsec). Qualora il tempo fosse più lungo prova a diminuire la capacità del condensatore sino ad ottenere il giusto compromesso tra la stabilità in lettura (dovuta all'ondulazione o ripple) e rapidità di risposta.