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valori su a inferiori lettura input 3v

[Problema] lettura input su valori inferiori a 3v
#1
Ciao,
cerco di capire se è possibile, nel frattempo mi sono fatto qualche misurazione:
Ho una board prestampata che a seconda se è accesa o spenta ha un piccolo led che indica rosso o verde,
Ho misurato le tensione sui due pin marcati come led 1 e led 2 con i seguenti risultati:
                          LED1      LED2
LED VERDE ON     1.83       2.37
LED ROSSO ON     1.83       0.38


vorrei capire se è possibile inviare uno dei due segnali per determinare lo stato on/off tramite uno dei pin del rb.
immagino che 0.38 sia considerato low se letto e 2.37 invece hight dico bene? ci sono dei limiti entro cui le letture variano?
Risposta
#2
Dici bene. Però questo comporterebbe di collegare elettricamente le due schede tra loro, con quello che comporta.Meglio interporre un optoisolatore.
In alternativa, puoi collegare un sensore di colore al Raspberry Pi (costa 1 euro o giù di lì) e con esso "vedere" di che colore è il LED.
Risposta
#3
(29/11/2021, 17:15)Zzed Ha scritto: Dici bene. Però questo comporterebbe di collegare elettricamente le due schede tra loro, con quello che comporta.Meglio interporre un optoisolatore.
In alternativa, puoi collegare un sensore di colore al Raspberry Pi (costa 1 euro o giù di lì) e con esso "vedere" di che colore è il LED.
Grazie mille Zzed sono molto incuriosito dall'optoisolatore, che potrebbe salvarmi il raspberry in più occasioni, ho preso spunto dalla tua risposta per cercare di capire come funzionasse e mi sono letto qualcosa anche se essendo parecchio alle prime armi la maggior parte di quello che ho capito mi ha fatto venire un gran mal di testa.
Ho provato a simulare i due stati del led ,--> qui <-- se non ho completamente sbagliato ad interpretare quello che ho letto, nel primo caso la corrente sarà sempre 3.3 verso il raspberry, mentre nel secondo sempre 0, e in caso di picchi di corrente sul primo circuito al massimo rischierò che si bruci il fotoaccoppiatore.
Dico Bene?
posso migliorare qualcosa?
Risposta
#4
il tuo "qui" non mi porta da nessuna parte, probabilmente lo puoi vedere solo con il tuo account.
Solo per amor di precisione, 0 e 3,3 sono tensioni, non correnti, quindi 0V e 3,3V.
Non ho mai usato ingressi optoisolati (solo uscite, con le schede relè) ma tanto gli ingressi su Raspberry sono solo digitali quindi si, o è 1 (3,3V) o è 0 (0V).
Ho invece usato un sensore RGB, di luminosità, e di...gesture come l'APDS9960
Risposta
#5
(30/11/2021, 16:13)Zzed Ha scritto: il tuo "qui" non mi porta da nessuna parte, probabilmente lo puoi vedere solo con il tuo account.
Solo per amor di precisione, 0 e 3,3 sono tensioni, non correnti, quindi 0V e 3,3V.
Non ho mai usato ingressi optoisolati (solo uscite, con le schede relè) ma tanto gli ingressi su Raspberry sono solo digitali quindi si, o è 1 (3,3V) o è 0 (0V).
Ho invece usato un sensore RGB, di luminosità, e di...gesture come l'APDS9960
Colpa mia pensavo di aver impostato la simulazione come pubblica, ora dovrebbe essere visibile. è proprio dove tu dici per amor di precisione che ho paura di perdermi, ad esempio il valore della resistenza o le impostazioni che ho settato sugli alimentatori da banco per simulare le due tensioni di ingresso.
sicuramente il sensore rgb è una via percorribile ma visto che ci sono approfondisco quanto più posso con l'aiuto paziente di chi ne sa più di me.
Grazie ancora Zzed
Risposta
#6
Il fotocoappiatore è un dispositivo semiconduttore e va correttamente polarizzato affinhè "funzioni" nel modo desiderato. Nel caso specifico del 4N35, il fotodiodo viene alimentato dai pin 1 (anodo, quindi positivo) e 2 (catodo, quindi negativo/massa) tramite una resistenza che può essere collegata in serie all'anodo o al catodo. Quando alimentato il fotodiodo emette "luce" in grado di polarizzare correttamente la base del transistor bipolare a cui si interfaccia. Nel 4N35 il transistor è un NPN; il pin 4 è l'emittore ed andrà collegato al negativo/massa, il pin 5 è il collettore ed andrà collegato al positivo della sorgente di alimentazione (diversa da quella che alimenta il fotodiodo) tramite apposita resistenza. Per semplici applicazioni la base (pin 6) può essere lasciata "libera". Nella tua simulazione il collegamento al diodo è corretto (valore di R?) ma non quello del transistor (pin 4 e 5) poichè il transistor non è alimentato tramite la resistenza di polarizzazione. Per test puoi utilizzare lo stesso alimentatore del diodo, collegando l'emittore (pin 4) alla massa (negativo) ed il collettore (pin 5) , tramite una resistenza, al positivo. I puntali del volmetro andranno collegati rispettivamente al negativo ed al collettore. Per simulare l'on/off del diodo e quindi la stessa condizione sul transistor, dovrai inserire un interruttore in serie alla resistenza che alimenta il diodo. Considera che il corretto stato di saturazione nel transistor (circa 0,6 V, funzione del valore della R posta in serie al collettore) si ottiene facendo circolare la "giusta" corrente nel fotodiodo. Qui viene in soccorso il datasheet dove sono riportati i diagrammi dei valori delle correnti circolanti nel fotodiodo in funzione di quelle circolanti nel collettore. Nella pratica questo è riscontrabile con un volmetro misurando la tensione sul collettore con fotodiodo alimentato. Se la tensione non è nell'intorno degli 0,6V è necessario diminuire il valore della R in serie al fotodiodo affinchè aumenti la corrente circolante con conseguente aumento della "luce" emessa.
Risposta
#7
per rispondere alla domanda:
R=380 ohm

poi non capisco perchè mi suggerisci di inserire un'interruttore in serie, avendo due scenari che gia simulano i due stati, di on/off -- led verde accesso/ led rosso acceso.

e in ultimo, a cosa serve la resistenza se la corrente in uscita dal 4N35 è sempre stabile a 3,3?
probabilmente vi farò accapponare la pelle con queste domande, ma ce la metto tutta, per la programmazione sono nel mio campo ma qui sono come un bimbo che impara a camminare
Risposta
#8
Nelle simulazioni presentate, l'unica cosa realmente funzionante è l'alimentazione del fotodiodo attraverso una resistenza. Il resto non funziona.
Ho suggerito l'utilizzo di un unico alimentatore ed un interruttore per il motivo di cui sopra; in questo modo avresti una simulazione coerente con la realtà.
Stai confondendo tensione (o più correttamente differenz a di potenziale la cui unità di misura è il VOLT) con la corrente (la quantità di elettroni che si trasferisce dal potenziale più alto a quello più basso, questo per convenzione, la cui unità di misura è l'AMPERE). Sono due "entità" completamente differenti, ma assolutamente correlate tra loro. Per meglio spiegare facciamo un esempio con la potenza elettrica (lavoro svolto): P = V * I (Potenza = Tensione * Corrente) con due esempi:
1) P = 1000V * 0,001 A = 1 W (WATT, unità di misura della potenza)
2) P = 1 V * 1000 A = 1000 W.
Vedi come le due "entità" sono strettamente correlate. Un ulteriore parametro che entra in gioco è la resistenza elettrica (unità di misura OHMS) che definisce la resistenza offerta da un qualsiasi conduttore (o semi) al flusso di elettroni dovuto alla differenza di potenziale, ed è un parametro intrinseco all'elemento. La legge che interlaccia i tre parametri (tensione, corrente, resistenza) è proprio quella di OHM.
Detto questo, la corrente in uscita dal 4N35 non è una corrente, bensì una differenza di potenziale (tensione) di 3,3 V, che non potendo transitare da un livello logico 0 - 1 e viceversa , serve a poco.
Risposta
#9
(30/11/2021, 21:20)ippogrifo Ha scritto: Nelle simulazioni presentate, l'unica cosa realmente funzionante è l'alimentazione del fotodiodo attraverso una resistenza. Il resto non funziona.
Ho suggerito l'utilizzo di un unico alimentatore ed un interruttore per il motivo di cui sopra; in questo modo avresti una simulazione coerente con la realtà.
Stai confondendo tensione (o più correttamente differenz a di potenziale la cui unità di misura è il VOLT) con la corrente (la quantità di elettroni che si trasferisce dal potenziale più alto a quello più basso, questo per convenzione, la cui unità di misura è l'AMPERE). Sono due "entità" completamente differenti, ma assolutamente correlate tra loro. Per meglio spiegare facciamo un esempio con la potenza elettrica (lavoro svolto): P = V * I  (Potenza = Tensione * Corrente) con due esempi:
1) P = 1000V * 0,001 A = 1 W (WATT, unità di misura della potenza)
2) P = 1 V * 1000 A = 1000 W.
Vedi come le due "entità" sono strettamente correlate. Un ulteriore parametro che entra in gioco è la resistenza elettrica (unità di misura OHMS) che definisce la resistenza offerta da un qualsiasi conduttore (o semi) al flusso di elettroni dovuto alla differenza di potenziale, ed è un parametro intrinseco all'elemento. La legge che interlaccia i tre parametri (tensione, corrente, resistenza) è proprio quella di OHM.
Detto questo, la corrente in uscita dal 4N35 non è una corrente, bensì una differenza di potenziale (tensione) di 3,3 V, che non potendo transitare da un livello logico 0 - 1 e viceversa , serve a poco.

ok, ne deduco che quindi avendo solo tensione in uscita dal 4N35 l'esercizio che sto facendo mi permetterebbe forse di capire come funziona un fotoaccoppiatore, ma non mi permetterebbe di risolvere il problema iniziale, ossia leggere gli stati on e off mandati da un circuito separato dal rb, e che rifacendomi alle indicazione di Zzed sarebbe bene non collegare direttamente al rb.
Risposta
#10
E' possibile fare collegamenti diretti tra un raspberry ed un dispositivo esterno purchè vi sia compatibilità con i livelli di tensione in IN/OUT senza che venga danneggiato il Pi stesso.
L'utilizzo di un fotoaccoppiatore garantisce la separazione galvanica tra due, o più, dispositivi. Nel tuo caso il fotoaccopiatore del 4N35 riceverà l'alimentazione dal modulo esterno mentre il transistor associato sarà alimentato dal raspberry (3,3 V). Lo stato ON/OFF del fotodiodo verrà riportato sul collettore del transistor (correttamente polarizzato tramite una resistenza) e nel caso del raspberry i segnali logici 0 - 1 avranno rispettivamente una tensione di qualche centinaio di millivolt e 3,3 V.
Risposta
  


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