29/11/2021, 15:53
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29/11/2021, 17:00 da Stormageddon.)
Salve volevo sapere la vostra opinione relativamente a quello che credevo essere un bug ma poi ho scoperto essere una scelta precisa degli sviluppatori dell'interfaccia Pixel.
Qual'è il problema?
Come sapete la nuova versione di Raspberry Pi OS ha rivoluzionato sotto il cofano l'interfaccia grafica (Pixel per gli amici) sostituendo il vetusto gestore di finestre openbox con uno "nuovo", Mutter (il quale in un remoto futuro può portare all'adozione del sistema grafico wayland al posto del vetustissimo collo di bottiglia xorg) . Mutter è il gestore di finestre di default di molti desktop manager, in primis Gnome e xfce, ma sembra essere a livello progettuale molto diverso da precedente quindi il tutto è stata pesantemente modificato (e a mio parere non testando a dovere).
Da utente Linux di vecchia data ho un modo di lavorare vecchia scuole e una volta flashata la nuova iso, ho aggiunto al pannello l'applet per i desktop virtuali e come per magia passando ad un nuovo virtual desktop la sessione crasha su mostrando un bello sfondo arancione senza possibilità di ripristino (se non tramite riavvio da shell testuale). Inutile dire che su Raspberry Pi OS basato su debian buster il tutto funziona.
Per chi non lo sapesse da sempre su Gnu/Linux è possibile accedere ad un buon numero di terminali testuali indipendenti (premere CNTL-ALT da F1 a F12 per testare) e la nostra sessione grafica può essere suddivisa in desktop virtuali non propriamente indipendenti. Questo ci permette di poter organizzare meglio le nostre finestre, funzionalità non è vitale ma molto comoda, in passato è stata utilizzata per funzionalità interessanti (il cubo di beryl e kde tanto per fare un esempio).
E' sicuramente un bug, verrà risolto presto
Lo pensavo anche io quindi sono andato a leggermi il post dedicato ai bug di Bullseye sul forum ufficiale scoprendo che era già stato segnalato. Dopo molte pagine dalla segnalazione l'utente/moderatore jamesh (Principal Software Engineer at Raspberry Pi (Trading) Ltd.) scrive questo:
Quindi è stata fatta una scelta poco condivisibile ma ponderata, dice lui, poco ponderata, dico io, perché mancato supporto, senza le modifiche del caso, scatena dei bug non di poco conto:
- fra gli applet del pannello non è stato eliminato il pager dei desktop virtuali, quindi il suo utilizzato porta ad un crash della sessione grafica (schermata arancione, pannello invisibile ma presente però inutilizzabile
- cosa ancora peggiore cliccando con il destro sulla barra di titolo della finestra è presente l'opzione "Porta al desktop n°" che porterà ad un identico crash della sessione grafica.
L'unico modo di risolvere è portare a 1 il numero dei desktop tramite obconf (openbox conf) cioè il configuratore del window manager che non stiamo utilizzando al momento.
Su impiegati apriamo il solito dibattito
Per me il mancato supporto dei desktop virtuali (una delle poche funzionalità che distingue il desktop Linux dalla concorrenza) è un caxata pazzesca.
Per voi?
Qual'è il problema?
Come sapete la nuova versione di Raspberry Pi OS ha rivoluzionato sotto il cofano l'interfaccia grafica (Pixel per gli amici) sostituendo il vetusto gestore di finestre openbox con uno "nuovo", Mutter (il quale in un remoto futuro può portare all'adozione del sistema grafico wayland al posto del vetustissimo collo di bottiglia xorg) . Mutter è il gestore di finestre di default di molti desktop manager, in primis Gnome e xfce, ma sembra essere a livello progettuale molto diverso da precedente quindi il tutto è stata pesantemente modificato (e a mio parere non testando a dovere).
Da utente Linux di vecchia data ho un modo di lavorare vecchia scuole e una volta flashata la nuova iso, ho aggiunto al pannello l'applet per i desktop virtuali e come per magia passando ad un nuovo virtual desktop la sessione crasha su mostrando un bello sfondo arancione senza possibilità di ripristino (se non tramite riavvio da shell testuale). Inutile dire che su Raspberry Pi OS basato su debian buster il tutto funziona.
Per chi non lo sapesse da sempre su Gnu/Linux è possibile accedere ad un buon numero di terminali testuali indipendenti (premere CNTL-ALT da F1 a F12 per testare) e la nostra sessione grafica può essere suddivisa in desktop virtuali non propriamente indipendenti. Questo ci permette di poter organizzare meglio le nostre finestre, funzionalità non è vitale ma molto comoda, in passato è stata utilizzata per funzionalità interessanti (il cubo di beryl e kde tanto per fare un esempio).
E' sicuramente un bug, verrà risolto presto
Lo pensavo anche io quindi sono andato a leggermi il post dedicato ai bug di Bullseye sul forum ufficiale scoprendo che era già stato segnalato. Dopo molte pagine dalla segnalazione l'utente/moderatore jamesh (Principal Software Engineer at Raspberry Pi (Trading) Ltd.) scrive questo:
Citazione:Per quanto riguarda i desktop virtuali, non è un bug, semplicemente non è una funzionalità supportata, quindi una scelta deliberata da parte nostra.
Quindi è stata fatta una scelta poco condivisibile ma ponderata, dice lui, poco ponderata, dico io, perché mancato supporto, senza le modifiche del caso, scatena dei bug non di poco conto:
- fra gli applet del pannello non è stato eliminato il pager dei desktop virtuali, quindi il suo utilizzato porta ad un crash della sessione grafica (schermata arancione, pannello invisibile ma presente però inutilizzabile
- cosa ancora peggiore cliccando con il destro sulla barra di titolo della finestra è presente l'opzione "Porta al desktop n°" che porterà ad un identico crash della sessione grafica.
L'unico modo di risolvere è portare a 1 il numero dei desktop tramite obconf (openbox conf) cioè il configuratore del window manager che non stiamo utilizzando al momento.
Su impiegati apriamo il solito dibattito
Per me il mancato supporto dei desktop virtuali (una delle poche funzionalità che distingue il desktop Linux dalla concorrenza) è un caxata pazzesca.
Per voi?