07/05/2025, 15:11
Ciao a tutti,
questo è un thread che si collega a un altro che avevo iniziato l'anno scorso e che aveva trovato tanti consigli molto gentili e utili:
link
Il progetto è stato sospeso per motivi di lavoro/studio e adesso è ripartito, ho già selezionato i vari componenti e sono arrivato a una fase cruciale che ha un focus diverso dal tema del precedente post, motivo per cui ne ho aperto un altro non volendo fare un minestrone.
La domanda riguarda la gestione della temperatura del raspberry pi 5 in una scocca.
Mi spiego meglio:
Come potrete vedere dal precedente post, sto seguendo il progetto di una fototrappola outdoor con una rete neurale per il riconoscimento di alcune specie particolari di animali.
Non esistendo in commercio una specifica per i vari componenti che dovrò inserire, la scocca con gli alloggiamenti verrà creata su misura in uno qualunque dei materiali disponibili per le bobine. Non ho restrizioni di budget, né per il pi né per gli altri componenti.
Per motivi di ricerca che esulano da questa trattazione, assieme al pi 5 ci sarà un piccolo amplificatore audio da 50 W, un sensore di movimento (doppler), un modulo di trasmissione Lte, una camera NoIR v2, e -questo fa parte della domanda- un altro elemento di cui parlerò tra poco, oltre ai relativi relè e alimentatori.
L'alimentazione sarà cablata e fornita dall'illuminazione urbana, quindi non saranno necessari pannelli fotovoltaici.
Il problema è questo, ed è un problema ben noto, ossia le gestione termica del pi:
il sito di installazione sarà una zona con temperature invernali molto rigide, che possono scendere fino a -15 o -20 gradi, quindi sotto la soglia di funzionamento dei componenti normalmente impiegati in progetti come questo.
Vorrei evitare se possibile di usare componenti resistenti a temperature rigide (industriali), perché è una soluzione logica e corretta, ne abbiamo parlato con @ippogrifo e @Zzed che ringrazio, ma si dovrebbe poi applicare a domino a tutti gli altri componenti, e purtroppo non sempre è semplice trovarne.
E' una sfida più difficile, ma se possibile e se avete idee, gestire e controllare la temperatura dell'ambiente all'interno della scocca sarebbe più interessante.
Una possibile soluzione per le temperature rigide potrebbe quindi essere quella di impiegare una resistenza riscaldante (ecco l'elemento di cui parlavo qualche riga fa) controllata dal raspi monitorando la temperatura con un sensore, ma chiedo idee a voi del forum che so essere popolato da persone che hanno già esperienza di progetti pi se non va bene e se avete altre proposte.
Per quanto riguarda invece l'apice opposto dell'optimum, ossia la temperatura massima, ho visto soluzioni proposte con ventole, prontamente smontate dalla community per i ben pronosticabili problemi all'aperto, sia con agenti biologici come insetti e polline, che abiotici come punto di rugiada, condensa, ossidazione dei pin, ecc. che ci porteremmo dietro insieme all'aria umida e non solo.
Per un ripasso dei modi per offendere un progetto pi su questo punto, trovate un corollario nei commenti a questo video
https://www.youtube.com/watch?v=ccMmqs5n_o8
Qui mi sono fermato perché la sfida è difficile, proverei a cercare soluzioni possibilmente passive per la parte di dissipazione e con sali silica gel da sostituire periodicamente per la condensa, ma chiedo idee a voi forum.
Cosa usereste per gestire la temperatura per un progetto outdoor durevole?
Grazie a chi vorrà darmi una mano
questo è un thread che si collega a un altro che avevo iniziato l'anno scorso e che aveva trovato tanti consigli molto gentili e utili:
link
Il progetto è stato sospeso per motivi di lavoro/studio e adesso è ripartito, ho già selezionato i vari componenti e sono arrivato a una fase cruciale che ha un focus diverso dal tema del precedente post, motivo per cui ne ho aperto un altro non volendo fare un minestrone.
La domanda riguarda la gestione della temperatura del raspberry pi 5 in una scocca.
Mi spiego meglio:
Come potrete vedere dal precedente post, sto seguendo il progetto di una fototrappola outdoor con una rete neurale per il riconoscimento di alcune specie particolari di animali.
Non esistendo in commercio una specifica per i vari componenti che dovrò inserire, la scocca con gli alloggiamenti verrà creata su misura in uno qualunque dei materiali disponibili per le bobine. Non ho restrizioni di budget, né per il pi né per gli altri componenti.
Per motivi di ricerca che esulano da questa trattazione, assieme al pi 5 ci sarà un piccolo amplificatore audio da 50 W, un sensore di movimento (doppler), un modulo di trasmissione Lte, una camera NoIR v2, e -questo fa parte della domanda- un altro elemento di cui parlerò tra poco, oltre ai relativi relè e alimentatori.
L'alimentazione sarà cablata e fornita dall'illuminazione urbana, quindi non saranno necessari pannelli fotovoltaici.
Il problema è questo, ed è un problema ben noto, ossia le gestione termica del pi:
il sito di installazione sarà una zona con temperature invernali molto rigide, che possono scendere fino a -15 o -20 gradi, quindi sotto la soglia di funzionamento dei componenti normalmente impiegati in progetti come questo.
Vorrei evitare se possibile di usare componenti resistenti a temperature rigide (industriali), perché è una soluzione logica e corretta, ne abbiamo parlato con @ippogrifo e @Zzed che ringrazio, ma si dovrebbe poi applicare a domino a tutti gli altri componenti, e purtroppo non sempre è semplice trovarne.
E' una sfida più difficile, ma se possibile e se avete idee, gestire e controllare la temperatura dell'ambiente all'interno della scocca sarebbe più interessante.
Una possibile soluzione per le temperature rigide potrebbe quindi essere quella di impiegare una resistenza riscaldante (ecco l'elemento di cui parlavo qualche riga fa) controllata dal raspi monitorando la temperatura con un sensore, ma chiedo idee a voi del forum che so essere popolato da persone che hanno già esperienza di progetti pi se non va bene e se avete altre proposte.
Per quanto riguarda invece l'apice opposto dell'optimum, ossia la temperatura massima, ho visto soluzioni proposte con ventole, prontamente smontate dalla community per i ben pronosticabili problemi all'aperto, sia con agenti biologici come insetti e polline, che abiotici come punto di rugiada, condensa, ossidazione dei pin, ecc. che ci porteremmo dietro insieme all'aria umida e non solo.
Per un ripasso dei modi per offendere un progetto pi su questo punto, trovate un corollario nei commenti a questo video
https://www.youtube.com/watch?v=ccMmqs5n_o8
Qui mi sono fermato perché la sfida è difficile, proverei a cercare soluzioni possibilmente passive per la parte di dissipazione e con sali silica gel da sostituire periodicamente per la condensa, ma chiedo idee a voi forum.
Cosa usereste per gestire la temperatura per un progetto outdoor durevole?
Grazie a chi vorrà darmi una mano